Dominic Scott
FA BENE ALLA SALUTE

COSA CONTIENE

Lo zafferano è un prodotto ricco di Vitamina C , Vitamina A, Vitamina B1 e B2 , sali minerali, acido folico, niacina, riboflavina e carotenoidi che lo rendono un ottimo alleato del sistema immunitario, nonché un ottimo antiossidante (e anti-cancerogeno) grazie al licopene e la zeaxantina.

Inoltre il safranale e la crocina lo rendono un valido aiuto

per placare l’ansia, l’insonnia e la depressione.

Dominic Scott

Zafferano contro lo stress ossidativo

Lo stress ossidativo è lo squilibrio tra agenti antiossidanti e radicali liberi, in favore di questi ultimi.

Studi dimostrano che lo zafferano previene i danni da radicali liberi. Gli apocarotenoidi, infatti, stimolano gli enzimi antiossidanti e ripristinano le scorte di glutatione, un detossificante endogeno. Grazie ai suoi antiossidanti, lo zafferano contribuisce a proteggere:

  • la pelle e gli occhi esposti quotidianamente agli UV

  • il fegato, particolarmente esposto allo stress ossidativo, in quanto metabolizza l’alcol e i farmaci

  • il cervello e i reni sottoposti a stress cronico

  • i muscoli sottoposti ad attività fisica intensa

Dominic Scott
LO ZAFFERANO SANGAVINESE POSSIEDE

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE

uniche che conferiscono il marchio DOP:

  • colore rosso brillante dato dal contenuto di crocina,
  • aroma molto intenso che deriva dal contenuto di safranale
  • gusto deciso che scaturisce dal contenuto di picrocrocina.

Queste sostanze nello Zafferano di San Gavino Monreale sono contenute in quantità assai elevate.

ISO 3632-1,2

ANALISI SPETTROMETRICA

Caratteristiche 1° Categoria 2° Categoria 3° Categoria Zafferano Sangavinese
RESIDUI FLOREALI % MAX 0,5 3 5 0,4
CORPI ESTRANEI % MAX 0,1 0,5 1 0,06
UMIDITA’ (Zaff in fili) % MAX 12 12 12 9,28
CENERI sul secco % MAX 8 8 8 5,48
POTERE AMARICANTE (ass. picrocrocina) >70 >55 >40 257
POTERE AROMATICO (ass. safranale) 20-50 20-50 20-50 330
POTERE COLORANTE (ass. crocina) >200 >150 >100 440
Dominic Scott
LO ZAFFERANO

contro l’affaticamento psicofisico

Grazie ai suoi antiossidanti, lo zafferano può essere considerato un energizzante naturale.

Durante le attività molto intense, infatti, vengono prodotti più radicali liberi, che – danneggiando le cellule muscolari e nervose – provocano stanchezza fisica e mentale.

Lo zafferano, tuttavia, protegge i muscoli e il cervello dai radicali liberi, riducendo l’affaticamento psicofisico..

LO ZAFFERANO

contro Sovrappeso e obesità

Ebbene si, lo zafferano potrebbe aiutarci a controllare il peso corporeo! In che modo? Come riportato da Mashmoul e colleghi, infatti, pare che gli apocarotenoidi stimolino il rilascio di un ormone (l’adiponectina) il quale:

  • riduce l’assimilazione dei grassi alimentari

  • aiuta i muscoli a bruciare i grassi e gli zuccheri

  • riduce la produzione dei grassi di deposito

  • aumenta il senso di sazietà agendo sull’ipotalamo

LO ZAFFERANO

per alleviare i sintomi depressivi

I motivi risiederebbero nella presunta capacità degli apocarotenoidi di migliorare il segnale di serotonina, noradrenalina e dopamina, il cui deficit è associato alla sindrome depressiva. Secondo alcuni studi, infatti, sembra che la somministrazione di 30mg/die di estratto possa:

  • alleviare i sintomi in modo paragonabile all’imipramina e alla fluoxetina, farmaci antidepressivi

  • contrastare il calo della libido causato dalla fluoxetina (Prozac®)

LO ZAFFERANO

contro la Sindrome Premestruale (SPM)

Sembra che gli apocarotenoidi migliorino la trasmissione serotoninergica, migliorando quindi i sintomi psichici.

Questi effetti sono stati riscontrati in uno studio clinico, sebbene di piccola portata, coinvolgente 50 donne con ciclo regolare. Dallo studio è emerso che, la somministrazione di 30mg/die di estratto di zafferano per due cicli consecutivi, migliora il tono dell’umore e i sintomi caratteristici della SPM, in modo significativo rispetto al placebo.

LO ZAFFERANO

Morbo di Alzheimer

Secondo alcune ricerche, 30mg/die di un estratto di zafferano, rallenterebbero il declino dei pazienti con Alzheimer, in modo paragonabile a donepezil e memantina. Sembra, infatti, che gli apocarotenoidi prevengano la morte dei neuroni, in quanto:

  • riducono la formazione della β-amiloide, una proteina cruciale nello sviluppo del morbo

  • contrastano l’infiammazione innescata dalla microglia, il tessuto di supporto dei neuroni